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Il paese



È situato a 714 metri sul livello del mare alle falde nord-occidentali del Gennargentu ed è parte della Comunità Montana n. XII della Barbagia Mandrolisai. Nel territorio circostante il paese sono presenti notevoli testimonianze archeologiche risalenti ai periodi prenuragico e nuragico, tra cui il Santuario nuragico di Abini, dove nel 1865 e nel 1878 sono stati ritrovati molti bronzetti nuragici, attualmente conservati nel museo archeologico di Cagliar

È un centro agricolo a 58 km a sud-ovest da Nuoro, nella Barbagia di Ollolai.

Il territorio comunale di Teti possiede una forma approssimativamente triangolare, e si compone di una regione principalmente occupata e ricoperta da boschi, tagliata da profonde vallate create da corsi d'acqua[3]. A poca distanza dal centro abitato scorre il fiume Tino, che confluisce nel lago artificiale Cucchinadorza, l'invaso artificiale intermedio dei tre creati lungo il corso del fiume Taloro.

l territorio di Teti fu abitato sin dal periodo prenuragico, come testimoniano alcuni ritrovamenti nell'altopiano di Atzadalai (4700 a.C. circa). Ma le maggiori tracce presenti nel territorio risalgono al periodo nuragico, come è testimoniato da vari siti, tra cui Abini e il villaggio nuragico di S'Urbale.

L'attuale centro abitato ha origini medioevali, faceva parte del Giudicato d'Arborea ed era incluso nella curatoria di Austis. Dopo la caduta del giudicato arborense fu amministrato direttamente da funzionari reali spagnoli, ma la sua popolazione mantenne una certa autonomia. Nel 1461 Teti, assieme a tutto il territorio di Austis, fu acquistato da marchese di Oristano[4], e rimase incluso nel marchesato fino a quando non fu sequestrato a Leonardo Alagon. Nel 1478 fu concesso in feudo a Pietro Pujades, che però morì senza lasciare figli, nel 1503. Nel 1504 Teti entrò a far parte del feudo acquistato da Matteo Arbosich[4]; però gli abitanti di Teti nutrivano un forte sentimento di autonomia, e nel 1514, assieme agli abitanti di Tiana, entrarono in conflitto con gli abitanti di Ovodda per il controllo dei pascoli nelle terre situate tra i vari paesi. Questi scontri costrinsero l'Arbosich a intervenire per placare la controversia. Dopo vari passaggi di feudo, Teti fu ereditato, dopo il 1718, da Pietro Manca Guiso, la cui discendenza si estinse nel 1788. Nel 1821 fu incluso nella provincia di Oristano, nel 1848 entrò a far parte della divisione amministrativa di Cagliari e nel 1859 dell'omonima provincia. Nel 1927, quando fu ricostituita la provincia di Nuoro, Teti entrò a farne parte.







 

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