Pro Loco di Giba



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Elenco Pro Loco Prov. di Carbonia Iglesias

Il paese

Giba (Giba in sardo) è un comune italiano di 2.107 abitanti della provincia di Carbonia-Iglesias, in Sardegna. Si trova nella zona sud-occidentale dell'isola, nell'antica subregione storica del Sulcis. Il comune comprende il centro abitato di Giba e la frazione di Villarios.

Giba si snoda principalmente attorno a due importanti strade; la statale 293 che inizia dal bivio Villasanta, sulla statale 131, e si conclude al centro del paese, e la Strada statale 195 Sulcitana, l'antica via di congiunzione tra Karalis e Sulki. Dista 70 km da Cagliari e pochi chilometri dalle spiagge del basso Sulcis, come la spiaggia di Porto Pino o la costa di Teulada.

Villarios si trova su un'altura a 5 km ad ovest di Giba, dalla quale si può ammirare l'intero arcipelago del Sulcis e il Golfo di Palmas.

Il centro abitato di Giba si trova adagiato in pianura ad una quota di 59 metri sul livello del mare, circondato da basse colline in un territorio vocato all'agricoltura ed all'allevamento, attività fondamentali per l'economia locale.

A nord dell'abitato si trova il lago artificiale di Montepranu, originatosi da uno sbarramento costruito negli anni cinquanta per scopi irrigui, dove è possibile praticare la pesca. A sud-est del paese, in prossimità del confine con Masainas, si trova la località di Semuras, zona collinare fittamente ricoperta dalla macchia mediterranea e dove sono presenti molti esemplari secolari di olivo.

Nel Golfo di Palmas vi è una piccola spiaggia (Porto Botte) ed una zona palustre costiera che rappresenta l'habitat naturale di animali come il fenicottero rosa, gli aironi, il cavaliere d'Italia, la garzetta, l'avocetta, il pollo sultano ed il falco di palude.

Il territorio venne frequentato dall'uomo sin dall'epoca neolitica e nuragica, come testimoniano le domus de janas, i numerosi nuraghi e le tombe dei giganti presenti nella zona. Fra i siti di maggiore interesse vi è il complesso nuragico di Meurra. Oltre al nuraghe Meurra ve ne sono numerosi altri, molti dei quali diroccati e prevalentemente monotorre.

I Fenici durante i loro spostamenti da Karalis (l'attuale Cagliari) verso Sulki (l'attuale Sant'Antioco) percorrevano una strada che corrisponde all'incirca all'attuale statale 195, ed i Cartaginesi, con i loro drappelli armati, attraversavano il paese provenienti da Monte Sirai e diretti verso Pani 'e Loriga dove avevano costruito delle cittadelle fortificate per controllare la viabilità principale; i romani sfruttarono i fertili terreni per produrre grano e cereali.

In seguito alla caduta dell'Impero romano d'Occidente la Sardegna passò sotto il controllo dei Vandali, che depredavano il territorio e utilizzavano le coste come porti per controllare la zona; secondo una leggenda la fondazione di Giba sarebbe da attribuire proprio a Genserico, re dei Vandali, intorno al 500 d.C. Infatti in lingua gotica una lingua parente stretta della lingua vandalica (tutte e due fanno parte del ceppo linguistico germanico orientale) il termine "Giba" significava "Regalo, Dono, Offerta o Dote", in lingua tedesca si usa il termine "Gabe" e anch'esso può significare uno di questi termini "Regalo, Dono, Offerta o Dote". Il verbo "Dare" inteso anche come "Concedere" in lingua gotica era "Giban", in tedesco è "Geben", in lingua svedese è "Giva".

Verso fa fine del I millennio i Ordine di San Benedetto diedero nuovi impulsi alla comunità, insegnarono nuove tecniche per lo sfruttamento terriero e si proposero come guide spirituali. Costellanrono il territorio di monasteri e costruirono varie chiese, tra le quali la chiesa di Santa Marta, a Villarios, (alcuni scritti ne testimoniano l'esistenza già nel 1066) e la chiesa di San Giorgio di Tului, completamente distrutta. Nel 1122, a causa delle incursioni piratesche, il vescovo dovette fuggire da Sant'Antioco per dimorare, per un breve periodo, presso la chiesa di Santa Maria di Palma (risalente all'XI secolo, come la chiesa di Santa Marta) (ma non vi sono fonti documentarie che testimoniano tale "fuga") per poi trasferirsi a Tratalias in seguito alla costruzione, avvenuta nel 1213, della chiesa di Santa Maria. Fermo restando che la sede della Diocesi era nella chiesa di Sulci (Sant'Antioco) dove era presente il corpo del Santo Martire. (Lettera di Onorio III del 1218).

Nel periodo in cui rimase interdetto il porto di Sant'Antioco venne allestito e frequentato un porto nella località di Porto Botte, il Porto Sulcitanum, dove nel 1323 approdarono gli Aragonesi con una poderosa flotta guidata dall'infante Alfonso d'Aragona. Essi cinsero d'assedio Villa di Chiesa e Cagliari Castrum, sconfissero i Pisani e iniziarono il loro dominio sulla Sardegna che durò 400 anni. Nel censimento stilato dagli Aragonesi nel 1323 Giba contava 60 "fuochi" (famiglie), per un totale di circa 300 abitanti; nel 1355 Giba inviò i suoi rappresentanti all'assemblea parlamentare tenuta dagli Aragonesi a Cagliari, alla quale parteciparono i rappresentanti degli ecclesiastici, i feudatari ed i rappresentanti delle città regie e degli altri centri abitati.

In seguito al trasferimento della sede vescovile ad Iglesias, nel 1503, la zona entrò in un periodo di decadenza e del quale non si hanno molte notizie. Nel XVI secolo, a Villarios venne costruita una torre d'avvistamento, per controllare eventuali scorrerie nel Golfo di Palmas, che si può ancora ammirare nei pressi del paese. Giba e Villarios, in seguito, vennero più volte infeudati ai vari Baroni e Marchesi dell'epoca. Nel 1891 il territorio di Giba venne attraversato da una ferrovia, che veniva utilizzata per il trasporto del carbone e dei distillati del legno che venivano prodotti nella foresta Pantaleo (Santadi) dalla società francese Forges. Dal molo di Porto Botte venivano caricati i velieri che facevano la spola con i porti di Marsiglia e Tolone. Giba entrò a far parte del comune di Villarios nel 1853. Nel 1858 Giba possedeva una chiesa parrocchiale e ottenne un sussidio di 300 lire dal governo per la realizzazione di una scuola. Nel 1875 Masainas diventò sede municipale e Giba divenne frazione del nuovo comune. Il 30 marzo 1928, con atto deliberativo del podestà, Giba divenne comune accorpando Villarios, Masainas, Sant'Anna Arresi e Piscinas. Masainas diventò comune autonomo nel 1975 e Sant'Anna Arresi nel 1965. Una parte dell'antica Giba si trovava più a nord rispetto alla posizione attuale, in una zona denominata "Tului" che ora appartiene al comune di Tratalias, e che in precedenza era parte della baronia di Villaperuccio.

Gli scritti pisani attestano la presenza di una chiesa dedicata a san Giorgio, risalente all'XI secolo come la chiesa di Santa Marta, ed un castello andati ormai completamente distrutti. Verso la fine dell'Ottocento alcune famiglie cominciarono a trasferirsi nel paese attuale, in zona San Pietro, ma qualche famiglia ha continuato a vivere a Tului sino alla fine degli anni cinquanta; dell'antico paese ormai restano solo pochi ruderi, alcuni dei quali sommersi dall'acqua.







 

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